Il diritto di salvarsi by AA.VV

Il diritto di salvarsi by AA.VV

autore:AA.VV. [AA.VV.]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Terre di mezzo
pubblicato: 2023-12-27T23:00:00+00:00


Mi dovevo allontanare di loro. Se avessi voluto essere felice, lo avrei dovuto fare per forza. Lo so che non sarebbe stato facile perché la cosa sbagliata che abbia fatto l’università era di mettersi studenti stranieri tra di noi. E io non potevo chiedere un trasferimento in questo periodo, era appena iniziato l’anno e anche andando a chiedere al centro residenziale di cambiarmi il quartiere, mi avrebbero messo comunque sempre con quelli che facevano parte della mia comunità. Le cose che mi rendevano felice a loro dava fastidio. Si cercava in qualche modo di riprodurre le dinamiche delle nostre comunità di origine qua. A volte credevo che fosse di più, non tanto riprodurle però assicurarsi che fossero mantenute intatte senza cambiare nulla. E io mi chiedevo in un ambiente universitaria e così multiculturale come si poteva pensare che riuscisse una cosa di genere? Si parlava spesso dell’integrazione e comportarsi come una setta non apriva tanto le porte. Si chiedeva molto all’altra parte, però non si dava la possibilità agli altri di avere anche loro delle aspettative nei nostri confronti. Erano chiusi e ottusi. E mi dispiaceva tanto per che l’ambiente in cui ci trovavamo non era adatta a queste chiusure sia fisica che mentale.

Si lamentavano dalla mattina alla sera di subire il razzismo e la discriminazione, però non si rendevano conto [che] procedano anche loro [con] lo stesso atteggiamento nei confronti dell’altra parte. Chiunque cercava di inserirsi tra di noi era respinto. C’erano delle ragazze tra di noi che non erano felice con i ragazzi della nostra comunità. Si vedevano anche se non lo volevano ammettere da quanto erano obbligate a sopportarli. L’invidia che avevano nei miei confronti le spingeva a essere gelose e cattive con me. Mi sono state detto tutto da loro. Un giorno una mi chiese come mai io appena arrivata avevo così tanti corteggiatori bianchi che mi andavano indietro? Aggiungendo che lei da cinque anni che era all’università un ragazzo bianco non l’ha mai corteggiato e non era per il fatto che è brutta. Io non sapevo che cosa risponderla. Era con il suo ragazzo anche da cinque anni, si sono messi insieme appena era arrivata, anzi glielo avevano consigliato quelle che erano arrivate prima di lei. Le altre raccontavano dei pettegolezzi nei miei confronti. Dicevano che mi prostituivo perché era impossibile che io abbia così successi dai bianchi. Per loro, erano tutti i miei clienti. I maschi invece avevano un atteggiamento molestatore, perché non riuscivano a capire la mia scelta di volere non solo essere libera delle mie scelte ma anche assumerle. Il fatto che io abbia deciso di stare con un ragazzo bianco non dava solo fastidio il colore della sua pelle, loro riducevano tutto al sesso. Era come se io fosse la proprietà loro, della mia razza, degli uomini solo neri. Quindi i giocatoli loro, nessuno altro ci doveva toccare. Mi sentivo come messo in mezzo a una sfida di chi sa fare meglio sesso di chi, di chi è capace di sodisfare una donna nera.



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